venerdì 12 aprile 2013

Felici di condividere questa nota, finalmente!!!


VIOLENZA SULLE DONNE:
APPROVATA LA LEGGE REGIONALE
 Padova, 10 aprile 2013- Finalmente anche il Veneto, che rimaneva una delle ultime Regioni a non averla, ha approvato la Legge regionale contro la violenza sulle donne.
 Un traguardo importantissimo fortemente voluto dai Centri antiviolenza, che hanno supportato e seguito con attenzione il dibattito in Commissione, partecipando attivamente alla stesura della Proposta. Il Veneto infatti, per quanto riguarda le vittime di violenza, con il 34,3% delle donne che hanno subito violenza almeno una volta nella vita, è al di sopra della media nazionale del 31,2%.
Un’approvazione rapida in Consiglio del Testo unico risultato dall’unione di due proposte avanzate rispettivamente da Pd e Pdl.
La nuova Legge riconosce l’importanza dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio e di accoglienza come luoghi dedicati alle donne che vivono situazioni di violenza, finanziando le loro attività.
Inoltre promuove la creazione di una Rete territoriale dei servizi che si occupano di sostenere le donne vittime di violenza anche e soprattutto attraverso accordi tra servizi pubblici e privato sociale.
Organo di garanzia e promozione di politiche, volte alla protezione e al sostegno delle donne, sarà un Tavolo di coordinamento regionale per la prevenzione ed il contrasto della violenza sulle donne di cui faranno parte enti territoriali e istituzioni.

A sostegno dell’approvazione della Legge regionale il Centro Veneto Progetti Donna aveva lanciato una petizione che ha raccolto più di 2500 firme in tutta la provincia di Padova.
Ringraziamo tutte le persone, le Istituzioni e i Consiglieri che ci hanno sostenute e accompagnate in questa nostra battaglia per il riconoscimento di un diritto umano fondamentale per tutte le donne.

LE DONNE DEL CENTRO DONNA DI PADOVA

lunedì 8 aprile 2013

L'ottod'ognimese: stasera ore 20,45 al cinema Astra presentiamo i prossimi appuntamenti


Sel Padova contro il femminicidio

Pubblichiamo la mozione depositata dalla nostra consigliera Marina Mancin lo scorso 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e in attesa di essere discussa in Consiglio comunale.




MOZIONE PER PREVENIRE E CONTRASTARE IL FENOMENO DEL FEMMINICIDIO

IL CONSIGLIO COMUNALE di PADOVA

Premesso che:

già nel 1995 la IV conferenza mondiale dell’Onu ha definito la violenza di genere come la manifestazione delle relazioni di potere storicamente ineguali tra uomini e donne che,  nel loro percorso di “emancipazione” hanno dovuto lottare per ottenere diritti di cittadinanza dai quali erano escluse e l’uguaglianza giuridica e, il 25/6/2012 è stato presentato alle Nazioni Unite il primo rapporto tematico sul femminicidio
la convivenza tra uomini e donne, dentro casa come nello spazio pubblico, spesso è ancora regolata da modalità patriarcali che contemplano anche “pratiche” violente da parte del genere maschile, tanto che si è affermato il neologismo ‘femminicidio’ per indicare ogni forma di discriminazione e violenza rivolta contro la donna in quanto appartenente al genere femminile e per evidenziare come tali violenze derivino dall’accettazione, da parte delle Istituzioni sociali e in generale dall’opinione pubblica, di una cultura patriarcale che contribuisce ad una sostanziale impunità sociale di tali atti, svalorizza il ruolo della donna, non ne riconosce la dignità di Persona, non ne garantisce il godimento pieno ed effettivo dei diritti fondamentali
la violenza contro le donne, che non ha confini geografici, è trasversale a culture, religioni e ceto sociale anche nel nostro Paese e, in Europa la violenza è la prima causa di morte delle donne tra i 16 e i 44 anni
l’articolo 3 della Costituzione italiana ripudia ogni forma di discriminazione e impegna le istituzioni a ‘ rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana’
nonostante questo in Italia il percorso di emancipazione femminile è stato particolarmente tardivo e difficile: le donne hanno avuto accesso al voto solo nel 1946 e solo nel 1996 la legge italiana riconosce lo stupro come un delitto contro la persona e non più contro la morale
negli ultimi anni in Italia, a fronte di una diminuzione generale degli omicidi (dati Istat), vi è stata un’escalation del numero delle donne uccise, che ha suscitato indignazione e ha fatto nascere appelli sottoscritti da politici, intellettuali, associazioni, singole/i cittadine/i
i media nazionali continuano a rappresentare tali brutali omicidi come “delitti d’amore” e/o “passionali”, e marcano il contesto culturale e l’efferatezza degli stessi solo nel caso in cui l’omicida sia di religione diversa dalla cattolica o comunque non italiano;
dall'inizio dell'anno sono state uccise 103 donne per mano maschile, ma molte di più, a quanto emerge dai centri di accoglienza e da altri enti presenti sul territorio,  sono quotidianamente a rischio della loro vita, subiscono ricatti sul luogo di lavoro e/o violenze di ogni tipo grazie alla “protezione” delle mura domestiche, spesso davanti a figli e figlie che per sempre ne saranno segnati;
non nominare né contemplare nel sistema giuridico le tante forme della violenza domestica, limitandosi all’omicidio, che ne è il drammatico epilogo, significa occultarla e condizionare negativamente la rappresentazione che nell’opinione pubblica si costruisce

Considerato che:

in ambito europeo il 1999 è stato proclamato dal Parlamento “Anno europeo della lotta contro la violenza nei confronti delle donne” e lo stesso Parlamento ha approvato una Risoluzione contro la violenza nei confronti delle donne e il Programma Daphne; nel 2002 il Comitato dei Ministri ha inviato agli Stati membri una Raccomandazione sulla salvaguardia delle donne dalla violenza; nel 2011 il Parlamento europeo ha emanato una nuova Risoluzione in materia di lotta alla violenza contro le donne e, nel maggio 2011 ad Istanbul 17 Paesi hanno firmato una Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne e la violenza domestica
il 17 gennaio  2012 è stato presentato alla Camera dei Deputati il Rapporto Ombra elaborato dalla Piattaforma “Lavori in corsa: 30 anni di CEDAW” che evidenzia come la violenza maschile sulle donne sia la prima causa di morte per le donne di tutto il mondo e che nel nostro Paese più della metà dei femminicidi sia commessa dal partner, nella restante parte dei casi per lo più da un altro parente o da una persona conosciuta, “segno evidente del fallimento delle Autorità dello stato nel proteggere adeguatamente le donne vittime”
la Relatrice speciale delle Nazioni Unite Rashida Manjoo in visita lo scorso gennaio nel nostro Paese ha collocato l’Italia al penultimo posto tra i paesi europei sul tema dell’equiparazione di genere, ed ha osservato che “persistono attitudini socio-culturali che condonano la violenza domestica” e che “il quadro politico e giuridico frammentario e la limitatezza delle risorse finanziarie per contrastare la violenza sulle donne ostacolano un’efficace ottemperanza dell’Italia ai suoi obblighi internazionali’
l'affermazione di questi principi sulla carta non ha prodotto risultati duraturi né rispetto alla violenza contro le donne su scala globale, né per quanto riguarda il godimento sostanziale dei pieni diritti civili e politici: l'Italia mostra infatti una situazione tra le peggiori nei paesi europei, come dimostrano i dati relativi alla situazione occupazionale e alla rappresentanza politica
l’Italia non ha ancora firmato la Convenzione di Istambul
l’Italia non ha ancora una legge sul femminicidio né un Osservatorio nazionale
le politiche occupazionali rivolte alle donne non si sono dimostrate ancora efficaci e la  loro condizione lavorativa è nettamente peggiorata a causa dei tagli al welfare e con la cancellazione da parte dell’ultimo governo Berlusconi della Legge 188/2007 sulle dimissioni in bianco e di cui l’articolo 55 della L. 92/2012 (Fornero) costituisce un parziale ed insufficiente ripristino

Rilevato che:

sul nostro territorio esiste il Centro Veneto Progetti Donna (associazione di volontariato onlus nata nel 1990) che da anni opera nell’ambito del “sostegno a donne italiane o straniere in difficoltà e coinvolte in situazioni di violenza e maltrattamento intrafamiliare” ed offre, tramite le proprie operatrici ascolto e supporto psicologico e legale e, solo nel 2011, sono state aiutate 300 donne.


IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

ad intraprendere azioni articolate e diffuse, finalizzate a contrastare e prevenire la violenza maschile sulle donne, sia a livello nazionale che territoriale:

a livello nazionale ad attivarsi:

  1. presso il Governo italiano affinché firmi la Convenzione di Istanbul e proponga la legge di ratifica al Parlamento italiano
  2. presso il Parlamento italiano affinché introduca il reato di femminicidio nel codice penale
  3. per l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla violenza di genere

sul territorio regionale a impegnare:

  1. la Regione Veneto a dotarsi di una legge contro la violenza alle donne e il sostegno dei centri antiviolenza, di cui la grande maggioranza delle regioni è provvista, così come sollecitato anche dallo stesso Centro Veneto Progetti Donna che si è fatto promotore di una raccolta di firme a sostegno di un progetto di legge regionale in tal senso
sul territorio comunale

  1. a dotarsi di uno strumento Interistituzionale di Contrasto alla Violenza sulle Donne, che riunisca soggetti diversi in un lavoro di rete per inquadrare meglio le situazioni di violenza e migliorare la qualità della risposta alle donne
  2. a continuare a sostenere con forza l’attività del Centro Veneto Progetti Donna nei confronti delle donne vittime di violenza e di mobbing
  3. a moltiplicare, nei luoghi istituzionali e non, momenti di informazione e dibattito rivolti alla collettività, per provocare e sostenere quei cambiamenti culturali che di per sè rappresentano reali azioni di contrasto alla violenza maschile sulle donne.
  4. ad incrementare ed estendere nelle scuole statali l’attività di formazione e prevenzione destinata a studentesse e studenti al fine di favorire la loro crescita personale e a promuovere un significativo cambiamento nell’educazione emotiva e nella qualità delle relazioni di genere
  5. ad attivare campagne di sensibilizzazione sul femminicidio e iniziative di formazione nei luoghi di lavoro
  6. a contrastare, attraverso tutti gli strumenti e canali a disposizione delle istituzioni, quelle forme di comunicazione pubblicitaria che utilizzano il corpo delle donne mortificandolo, suggerendo immagini svilenti e riduttive del genere femminile o che veicolano comportamenti violenti alludendo a una presunta “naturale” aggressività del genere maschile;
  7. a porre particolare attenzione al superamento del linguaggio sessista che in vari ambiti “cancella” il femminile

Infine IMPEGNA IL SINDACO, NELLA SUA QUALITA’ DI VICE PRESIDENTE  DELL’A.N.C.I., a proporre a tutti i Comuni Italiani di inserire nell’agenda delle priorità il tema della violenza contro le donne.
Marina Mancin
“Sinistra per Padova-Sel”

mercoledì 3 aprile 2013

COME PIETRA PAZIENTE lunedì 8 aprile 20,45 cinema Astra Padova - Ingresso libero



L'OTTO (d')OGNI MESE è l'appuntamento della Rete donne di Sinistra Ecologia Libertà Padova l’otto di ogni mese per parlare di donne e con le donne non solo l’8 marzo.
L'otto di ogni mese perciò ci incontriamo per approfondire un tema declinato al femminile: la salute delle donne, il lavoro delle donne, l'educazione delle donne, e ancora la cultura della differenza, la violenza di genere, gli strumenti per le pari opportunità, il bilancio di genere.

Per presentarti la nostra 'agenda rosa' e i prossimi appuntamenti 2013, ti invitiamo l'8 Aprile alla proiezione del film Come pietra paziente di Atiq Rahimi, un film per rompere il silenzio (Laura Boldrini). L'ingresso è libero ed il film molto bello, passaparola!

GRAZIE LAURA


IL DISCORSO DI INSEDIAMENTO DI LAURA BOLDRINI A PRESIDENTE DELLA CAMERA

Care deputate e cari deputati, permettetemi di esprimere il mio più sentito ringraziamento per l’alto onore e responsabilità che comporta il compito di presiedere i lavori di questa assemblea.Vorrei innanzitutto rivolgere il saluto rispettoso e riconoscente di tutta l’assemblea e mio personale al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che è custode rigoroso dell’unità del Paese e dei valori della costituzione repubblicana. Vorrei inoltre inviare un saluto cordiale al Presidente dalla Corte costituzionale e al Presidente del consiglio.Faccio a tutti voi i miei auguri di buon lavoro, soprattutto ai più giovani, a chi siede per la prima volta in quest’aula.Sono sicura che in un momento così difficile per il nostro paese, insieme, insieme riusciremo ad affrontare l’impegno straordinario di rappresentare nel migliore dei modi le istituzioni repubblicane.Vorrei rivolgere inoltre un cordiale saluto a chi mi ha preceduto, al presidente Gianfranco Fini che ha svolto con responsabilità la sua funzione costituzionale. Arrivo a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a difendere e rappresentare i diritti degli ultimi in Italia come in molte periferie del mondo. E’ un’esperienza che mi accompagnerà sempre e che da oggi metto al servizio di questa Camera. Farò in modo che questa istituzione sia anche il luogo di cittadinanza di chi ha più bisogno.
Il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze. Dovremmo impegnarci tutti a restituire piena dignità a ogni diritto. Dovremo ingaggiare una battaglia vera contro la povertà, e non contro i poveri. In questa aula sono stati scritti i diritti universali della nostra Costituzione, la più bella del mondo. La responsabilità di questa istituzione si misura anche nella capacità di saperli rappresentare e garantire uno a uno.
Quest’aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale. Di una generazione che ha smarrito se stessa, prigioniera della precarietà, costretta spesso a portare i propri talenti lontano dall’Italia. Dovremo farci carico dell’umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore. Ed è un impegno che fin dal primo giorno affidiamo alla responsabilità della politica e del Parlamento.
Dovremo stare accanto a chi è caduto senza trovare la forza o l’aiuto per rialzarsi, ai tanti detenuti che oggi vivono in una condizione disumana e degradante come ha autorevolmente denunziato la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo.
Dovremo dare strumenti a chi ha perso il lavoro o non lo ha mai trovato, a chi rischia di smarrire perfino l’ultimo sollievo della cassa integrazione, ai cosiddetti esodati, che nessuno di noi ha dimenticato. Ai tanti imprenditori che costituiscono una risorsa essenziale per l’economia italiana e che oggi sono schiacciati dal peso della crisi, alle vittime del terremoto e a chi subisce ogni giorno gli effetti della scarsa cura del nostro territorio.
Dovremo impegnarci per restituire fiducia a quei pensionati che hanno lavorato tutta la vita e che oggi non riescono ad andare avanti. Dovremo imparare a capire il mondo con lo sguardo aperto di chi arriva da lontano, con l’intensità e lo stupore di un bambino, con la ricchezza interiore inesplorata di un disabile.
In Parlamento sono stati scritti questi diritti, ma sono stati costruiti fuori da qui, liberando l’Italia e gli italiani dal fascismo. Ricordiamo il sacrificio di chi è morto per le istituzioni e per questa democrazia. Anche con questo spirito siamo idealmente vicini a chi oggi a Firenze, assieme a Luigi Ciotti, ricorda tutti i morti per mano mafiosa. Al loro sacrificio ciascuno di noi e questo Paese devono molto. E molto, molto dobbiamo anche al sacrificio di Aldo Moro e della sua scorta che ricordiamo con commozione oggi nel giorno in cui cade l’anniversario del loro assassinio. Questo è un Parlamento largamente rinnovato.
Scrolliamoci di dosso ogni indugio, nel dare piena dignità alla nostra istituzione che saprà riprendersi la centralità e la responsabilità del proprio ruolo. Facciamo di questa Camera la casa della buona politica. Rendiamo il Parlamento e Il nostro lavoro trasparenti, anche in una scelta di sobrietà che dobbiamo agli italiani. Sarò la presidente di tutti, a partire da chi non mi ha votato, mi impegnerò perché la mia funzione sia luogo di garanzia per ciascuno di voi e per tutto il Paese.
L’Italia fa parte del nucleo dei fondatori del processo di integrazione europea, dovremo impegnarci ad avvicinare i cittadini italiani a questa sfida, a un progetto che sappia recuperare per intero la visione e la missione che furono pensate, con lungimiranza, da Altiero Spinelli. Lavoriamo perché l’Europa torni ad essere un grande sogno, un crocevia di popoli e di culture, un approdo certo per i diritti delle persone, un luogo della libertà, della fraternità e della pace. Anche i protagonisti della vita spirituale religiosa ci spronano ad osare di più: per questo abbiamo accolto con gioia i gesti e le parole del nuovo pontefice, venuto emblematicamente “dalla fine del mondo”.
A papa Francesco il saluto carico di speranze di tutti noi.
Consentitemi un saluto anche alle istituzioni internazionali, alle associazioni e alle organizzazioni delle Nazioni Unite in cui ho lavorato per 24 anni e permettetemi ? visto che questo è stato fino ad oggi il mio impegno ? un pensiero per i molti, troppi morti senza nome che il nostro Mediterraneo custodisce.
Un mare che dovrà sempre più diventare un ponte verso altri luoghi, altre culture, altre religioni. Sento forte l’alto richiamo del Presidente della Repubblica sull’unità del Paese, un richiamo che questa aula è chiamata a raccogliere con pienezza e con convinzione. La politica deve tornare ad essere una speranza, un servizio, una passione. Stiamo iniziando un viaggio, oggi iniziamo un viaggio.
Cercherò di portare assieme a ciascuno di voi, con cura e umiltà, la richiesta di cambiamento che alla politica oggi rivolgono tutti gli italiani, soprattutto in nostri figli. Grazie.

LE NOSTRE RAPPRESENTANTI IN PARLAMENTO

Pubblichiamo di seguito un breve profilo delle donne elette alla Camera e al Senato nelle liste di Sinistra Ecologia Libertà, vi aggiorneremo costantemente sul loro lavoro, le avremo ospiti alle nostre iniziative e faremo arrivare loro le nostre proposte, scriveteci!

LAURA BOLDRINI, Presidente della Camera
Nata a Macerata, 51 anni, una figlia, laureata in giurisprudenza presso l'Università La Sapienza di Roma. Nel 1989 ha cominciato la sua carriera all'Onu, lavorando per quattro anni alla FAO, dove si è occupata della produzione video e radio. Dal 1993 al '98 ha lavorato presso il Programma Alimentare Mondiale (WFP) come portavoce per l'Italia. Dal 1998 al 2013 è stata Portavoce dell'Alto Commissariato per i Rifugiati (UNHCR) per l'Europa Meridionale. In questi ultimi venti anni, lavorando per conto delle agenzie delle Nazioni Unite, ha svolto diverse missioni in luoghi di crisi, tra cui Ex-Jugoslavia, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Iran, Sudan, Caucaso, Angola e Ruanda. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali: la Medaglia Ufficiale della Commissione Nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna (1999), il titolo di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2004), il Premio Consorte del Presidente delle Repubblica (2006), il Premio giornalistico alla carriera Addetto Stampa dell'Anno del Consiglio Nazionale Ordine Giornalisti (2009), il Premio Renato Benedetto Fabrizi dell'ANPI (2011). Nell'aprile del 2010 ha pubblicato per Rizzoli "Tutti Indietro". Scrive per diverse testate e tiene un blog su Repubblica.it e su Huffington Post.
Qui il suo discorso di insediamento 

TITTI DI SALVO Vice capogruppo alla Camera
Maturità classica, laureata in Scienze politiche Università di Torino. Cofondatrice a Torino nel 1987 di 'Sindacato Donna'. Prima donna Segretaria Generale della Cgil del Piemonte, nel 1999. Nel 2002 Segretaria Nazionale Cgil. Nel 2006 eletta deputata alla Camera. Nel 2007 eletta capogruppo alla Camera del gruppo di 'Sinistra democratica per il socialismo europeo'. Relatrice alla Camera della legge 188/2007 contro le dimissioni in bianco. Dal febbraio 2009 Presidente Consiglio indirizzo e vigilanza dell'Enpals. Nell'autunno 2011 promuove il Comitato '188 per la legge 188' per la riconquista della legge 188. Cofondatrice di Se non ora Quando.



CELESTE COSTANTINO
Calabrese, 33 anni, laureata in filosofia e con un master in mediazione culturale. Fa politica da sempre, occupandosi di diritti, antimafia e tematiche di genere. In questi anni ha approfondito il fenomeno sociale del femminicidio, scrivendo saggi e organizzando manifestazioni, eventi e workshop sulla violenza maschile sulle donne. Ha fondato il collettivo Donne daSud, nato all'interno dell'associazione antimafie daSud, e la rete Ragazze interrotte di Sinistra ecologia e libertà.





LARA RICCIATTI
Sono nata a Fano (PU) il 14 luglio 1985. Laureata in Scienze Politiche e specializzanda in Relazioni e Cooperazione Internazionale presso l'Università di Urbino, ho trascorso sei mesi a Bruxelles, tra febbraio e luglio del 2012, per condurre ricerche per la mia tesi di laurea sulla governance europea. Ho sempre affiancato allo studio lavori stagionali e precari. Credo nella politica. Mi sono iscritta alla Sinistra Giovanile nel 2000 ed ho ricoperto diversi incarichi, dapprima nei Democratici di Sinistra, dove a soli vent'anni ero responsabile organizzazione di Fano, successivamente in Sinistra Democratica. Attualmente sono Coordinatrice provinciale di Sinistra Ecologia Libertà Pesaro-Urbino. Il 30 dicembre 2012 ho vinto le primarie di SEL nella regione Marche per la candidatura alla Camera dei Deputati.


SERENA PELLEGRINO
Bio-architetto, urbanista ambientale. Svolge studi di grandi opere, attività di ricerca dell'architettura rurale, educazione ambientale e progettazione edilizia volta alla salvaguardia e tutela dell'ambiente e della cultura. E' impegnata nel proporre una Riconversione ecologica e culturale dell'economia declinate attraverso la decrescita come riduzione dell'appropriazione indebita di risorse naturali e materiali, beni in quanto doni inalienabili per tutti gli esseri viventi e crescita di cultura, scuola, arti, architettura, recupero del patrimonio edilizio, delle città sostenibili, attraverso innovazione e ricerca. Crede che sia necessario sostenere tutti coloro che operano in tal senso, perché siano riconosciuti come risorsa concreta che produce ben-essere attraverso fonti inesauribili, carburante di un motore pulito per una crescita ecosostenibile. Quindi Ambiente, Cultura e Lavoro alleati contro l'ap-profitto. Convinta che Società possa rigenerarsi solo attraverso una consapevole acquisizione dei valori etici e morali, diritti e doveri di ogni essere così come sapientemente indicato dalla Costituzione, si impegnerà affinchè le donne non debbano ma più subire violenza fisica e sociale, come purtroppo avviene nella società che viviamo.

ILEANA PIAZZONI
Ho 40 anni, sono sposata con Roberto e vivo a Genzano di Roma. Sono laureata in Pubblica Amministrazione e mi occupo in particolare del settore delle politiche sociali. Duranti gli studi, ho lavorato come impiegata in vari studi professionali, impegnandomi contemporaneamente e volontariamente nell'attività politica. Mi sono così occupata di welfare e di progettazione partecipata per i Democratici di Sinistra e la CGIL del territorio dei Castelli Romani. Dopo la laurea, ho proseguito il mio impegno nel settore del welfare come funzionaria prima presso il Consiglio Provinciale di Roma e poi il Consiglio Regionale del Lazio. Ho partecipato alle attività di molte associazioni di volontariato, ed in particolare ho fondato il Coordinamento delle Associazioni di Genzano di Roma 'Insieme nella diversità' e l'associazione "Casa dei Popoli". Ho anche ricoperto l'incarico di Assessore alle politiche sociali del Comune di Genzano di Roma, capofila del Distretto sociosanitario RMH2. Sono attualmente Responsabile Welfare e Lavoro di Sinistra Ecologia Libertà del Lazio. Alle primarie di SEL del 30 dicembre 2012 per scegliere i candidati alle elezioni politiche, sono stata la più votata per il collegio di Roma e provincia.

DONATELLA DURANTI
Sono nata a Busalla (GE) il 19 dicembre 1960. Sono dipendente dell'Arsenale della Marina Militare di Taranto. Dal 2004 al 2006 ho ricoperto l'incarico di Assessore alle Aree Protette, Politiche giovanili e Trasparenza della Provincia di Taranto. Nel 2006 sono stata eletta alla Camera dei Deputati nella Commissione Difesa. Dal 2010 sono Coordinatrice di SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ di Taranto.







ANNALISA PANNARALE
Sono nata a Triggiano (BA) il 13 marzo 1976, dove vivo tuttora. Ho incontrato la politica quando ero molto giovane e ho cambiato la mia idea del mondo. Ho iniziato come coordinatrice del circolo di Triggiano, poi, dal 2007 al 2009 sono stata segretaria provinciale di Bari di Rifondazione Comunista. Dal 2010 ricopro il ruolo di Coordinatrice Regionale di SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ Puglia e cerco di farlo a partire dal mio sguardo di genere, perché il mondo non è declinabile con l'uno, ma ha bisogno del due. Ho una figlia di 10 anni, chiamata come "il mito più bello" Demetra.

MARTINA NARDI
Ho trentanove anni, vivo a Massa in Toscana, per circa sette anni ho fatto la segretaria provinciale del PRC e la consigliera comunale. Oggi, da quasi cinque anni svolgo la bellissima e impegnativa esperienza di governare la mia città, sono, infatti, vicesindaco con deleghe all'edilizia e politiche della casa.




MARISA NICCHI
Vengo dalla Maremma, vivo a Firenze. Collaboro con Cittalia. Eletta nel Consiglio Regionale toscano e alla Camera per fare la L.188 contro le dimissioni in bianco. Mi impegno in associazioni, innanzitutto delle donne. A piccoli passi porto avanti idee grandi: la pace, l'ambiente, l'uguaglianza di sapere e di potere che afferma la mia differenza di donna. Per questo sono in SEL. Nella mia vita ci sono gli affetti intimi, le amicizie, i libri, la musica, il cinema, il canto, il mare e la neve.




LOREDANA DE PETRIS Capogruppo al Senato
Inizia la sua attività politica negli anni settanta a Roma, dove si laurea in Filosofia all'Università La Sapienza e negli anni ottanta è molto attiva nel movimento antinuclearista e ambientalista, ricoprendo il ruolo di responsabile organizzativa dei referendum contro il nucleare, la caccia e l'uso dei pesticidi in agricoltura. Nel 1989 è tra i fondatori della formazione politica Verdi arcobaleno, che darà vita insieme con le liste verdi alla Federazione dei verdi. Sempre nel 1989 diventa consigliere comunale a Roma, carica riconfermata nel 1993; Dal 1994 al gennaio 2001 è Assessore all'ambiente e all'agricoltura delle due giunte Rutelli. Nel 2001 viene eletta al Senato per i Verdi nelle file dell'Ulivo. Molte le sue proposte di legge in campo ambientale e sull'agricoltura, in questo periodo è protagonista della battaglia per una agricoltura libera dagli ogm. Nel 2005 diviene Assessore all'Ambiente per la Provincia di Roma. Dal 2006 al 2008 è di nuovo senatrice. È autrice del riordino della riforma degli incentivi alle energie rinnovabili. Nel 2009 è tra le più convinte esponenti dei Verdi nella creazione di Sinistra Ecologia Libertà. Oggi fa parte del coordinamento nazionale di Sel ed è responsabile nazionale di Green economy ed Agricoltura.

ALESSIA PETRAGLIA
Ho condiviso con i miei amici ventenni il movimento della Pantera, con i miei amici trentenni il Social forum europeo, con compagne e compagni di tutte la voglia di cambiare questa Italia, una speranza portata nei circoli e nelle case del popolo dell'Arci di cui sono stata dirigente e volontaria. Ho provato a portare passione e cambiamento in Consiglio regionale toscano occupandomi di sanità, diritti, ambiente e come responsabile enti locali di Sel Toscana anche nella battaglia sui beni comuni e servizi pubblici. Ho due figli e convivo da 18 anni con mio compagno.